Si è parlato molto di un’idea folle: la Disney acquista i diritti della Bibbia. Tutto è iniziato con un video TikTok dell’utente @claretas.voice, che affermava che la Disney aveva sborsato l’enorme cifra di 7,2 miliardi di dollari per i diritti del libro sacro. Secondo lei, la Disney voleva realizzare una serie biblica.
@claretas.voice Aspettare
La Disney ha realizzato una Bibbia? #Bibbia #Gesù #finedeitempi #christiantictok
♬ Per film/immagini/azione/suspense: musica sonora dell’asse G
Ha anche menzionato che versetti specifici erano stati rimossi da alcune versioni della Bibbia dopo l’acquisizione della Disney. Ma ecco il punto: non è vero. I fact-checker hanno scoperto che l’articolo da lei menzionato era solo uno scherzo, non una vera notizia. Vuoi sapere come un’affermazione come questa fa tendenza sui social media? Continua a leggere…
La Disney acquista la voce sui diritti della Bibbia spiegata
La voce “La Disney acquista i diritti della Bibbia” è un’affermazione fittizia che suggerisce che la Walt Disney Company abbia acquisito i diritti sulla Sacra Bibbia. Secondo le voci, la Disney avrebbe acquistato questi diritti per una somma significativa, presumibilmente circa 7,2 miliardi di dollari, con l’intenzione di produrre una serie o film basati su storie bibliche.
La voce ha guadagnato terreno sulle piattaforme dei social media, in particolare dopo che è emerso un video di TikTok in cui un utente affermava di aver letto un articolo sull’acquisizione dei diritti della Bibbia da parte della Disney. Questa affermazione è stata ulteriormente arricchita con l’affermazione che versetti specifici, in particolare Matteo 17:21, furono omessi da alcune versioni della Bibbia in seguito all’acquisizione da parte della Disney.
Nonostante l’ampia diffusione di questa voce, gli sforzi di verifica dei fatti hanno rivelato che è infondata. Si è scoperto che l’articolo a cui si fa riferimento nel video di TikTok lo è un pezzo parodia, privo di qualsiasi fondamento nella realtà. Inoltre, fonti attendibili hanno chiarito che il La Bibbia non è soggetta a copyright e rimane accessibile a tutti senza restrizioni.

Sebbene la voce possa aver catturato l’immaginazione di molti, in particolare data la storia della Disney di adattamenti di opere letterarie e rivisitazione di storie classiche, non ci sono prove verificabili a sostegno dell’affermazione di una Bibbia di proprietà della Disney. Inoltre, voci simili sono emerse in passato, spesso provenienti da siti web satirici o bufale sui social media.
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In sostanza, la voce “La Disney compra i diritti della Bibbia” serve da ammonimento sulla proliferazione della disinformazione nell’era digitale. Sottolinea l’importanza del pensiero critico e del controllo dei fatti nel valutare la validità delle affermazioni online, in particolare di quelle che sembrano troppo fantastiche per essere vere.
Non credere a tutto ciò che vedi sui social media
Informazioni false possono diffondersi a macchia d’olio sui social media. Un’affermazione come “La Disney acquista i diritti della Bibbia” può diventare popolare sui social media per alcuni motivi:
- Un’idea sorprendente: La gente trova interessante e inaspettato che una grande azienda come la Disney possa acquistare i diritti della Bibbia.
- Molta condivisione: Se ne parla qualcuno con molti follower, come una persona famosa o un account popolare, più persone ne sentono parlare.
- Le persone credono in ciò che vogliono: Alcune persone sono più propense a credere a cose che si adattano a ciò che già pensano. Quindi, se già non si fidano della Disney o delle grandi aziende, potrebbero credere più facilmente alle voci.
- Non controllare i fatti: Sui social le cose si diffondono velocemente e non tutti controllano se qualcosa è vero prima di condividerlo. Se una voce sembra possibile, le persone potrebbero condividerla senza assicurarsi che sia reale.
- Alla ricerca di cose interessanti: alle persone piace condividere cose che le entusiasmano o che le incuriosiscono. Affermazioni come “La Disney acquista i diritti della Bibbia” sono interessanti e fanno sì che la gente voglia parlarne.
- Le persone restano unite: I social media possono far sì che le persone vedano solo cose che concordano con ciò che già pensano. Se una voce si adatta a ciò in cui un gruppo già crede, potrebbe condividerla maggiormente all’interno di quel gruppo.
Quindi, quando salta fuori un’affermazione come “La Disney acquista i diritti della Bibbia”, può diffondersi rapidamente perché è sorprendente, facile da condividere e si adatta a ciò che alcune persone già pensano o credono.