- La Commissione Europea sta indagando su Apple, Google e Meta per possibile violazione del Digital Markets Act, concentrandosi sulle pratiche all’interno degli app store, sui motori di ricerca, sulle scelte del browser e sui modelli pubblicitari. I funzionari esprimono la necessità di conformità per garantire che i mercati digitali europei rimangano aperti e competitivi.
- Le indagini prendono di mira anche le tariffe di distribuzione delle nuove app di Apple e il favoritismo dei prodotti di Amazon. Meta ha più tempo per integrare Messenger con altri servizi. Le aziende rischiano multe fino al 20% delle entrate globali per violazioni ripetute.
- La conformità di Apple è sotto esame, in particolare la sua struttura tariffaria per app store alternativi su iOS, che secondo i critici potrebbe impedire agli sviluppatori di utilizzare piattaforme diverse dall’App Store di Apple, limitando potenzialmente i benefici previsti dal Digital Markets Act.
La Commissione europea sta avviando indagini su cinque casi di potenziale non conformità da parte di Apple, Google e Meta ai sensi della nuova legge sui mercati digitali (DMA) norme antitrust, come confermato oggi dalle autorità.
Cosa sta succedendo dietro le quinte?
“Sospettiamo che le soluzioni suggerite dalle tre società non siano pienamente conformi alla DMA. Ora esamineremo la conformità delle società alla DMA, per garantire mercati digitali aperti e contendibili in Europa”, ha affermato Margrethe Vestager, capo dell’antitrust dell’Unione Europea.
Oggi apriamo il 1° #indagini sotto il #DMA.
Noi siamo preoccupati #Alfabeto, @Mela & @Meta non rispettano i loro obblighi, ad esempio:
#Mela & #Alfabeto continuano ad addebitare commissioni ricorrenti a #app #sviluppatori
#Meta non offre agli utenti alcuna scelta reale da cui rinunciare #dati combinazione
— Margrethe Vestager (@vestager) 25 marzo 2024
Aree specifiche di controllo includono l’esame delle restrizioni di Google e Apple contro l’indirizzamento degli utenti verso metodi di pagamento al di fuori dei loro app store e l’indagine per stabilire se Google dia ingiustamente la priorità ai propri servizi nei risultati di ricerca. L’indagine riguarderà anche il metodo di Apple per offrire scelte del browser su iOS, insieme al modello di targeting pubblicitario di Meta che richiede il pagamento o il consenso dell’utente. Nel corso di una conferenza stampa la Commissione ha espresso l’intenzione di portare a termine le indagini entro il prossimo anno.

Inoltre, l’organismo di regolamentazione europeo sta esaminando le tariffe proposte da Apple per la distribuzione delle app al di fuori del suo App Store ufficiale e sta indagando se Amazon stia dando un vantaggio ingiusto ai propri prodotti sulla sua piattaforma. Inoltre, è stato reso noto che Meta ha ricevuto una proroga di sei mesi per garantire che il suo servizio Messenger possa funzionare con altre piattaforme di messaggistica.
“Non siamo convinti che le soluzioni di Alphabet, Apple e Meta rispettino i loro obblighi per uno spazio digitale più giusto e aperto per i cittadini e le imprese europee. Se la nostra indagine dovesse concludere che vi è una mancanza di piena conformità con la DMA, i guardiani potrebbero dover affrontare pesanti multe”, ha osservato il commissario UE Thierry Breton.
Dopo le indagini, la Commissione prevede di informare ciascuna parte implicata delle azioni correttive necessarie per risolvere eventuali problemi, insieme alle misure specifiche che la Commissione intende attuare. In caso di non conformità, le aziende coinvolte potrebbero incorrere in sanzioni fino al 10% del loro fatturato annuo globale, secondo le normative DMA, o addirittura fino al 20% in caso di reati ripetuti.
Questo mese ha segnato l’inizio dei requisiti di conformità ai sensi della DMA per le sei principali aziende tecnologiche identificate come gatekeeper. Gli obblighi ora includono la possibilità per gli utenti di cambiare applicazione predefinita e rimuovere il software preinstallato dei gatekeeper, vietare la visualizzazione preferenziale dei propri servizi rispetto alla concorrenza e facilitare l’uso di marketplace di app di terze parti.

Lo ha detto in precedenza Margrethe Vestager, responsabile della concorrenza dell’UE Reuters l’intento della Commissione di valutare meticolosamente l’aderenza di Apple alle normative, nel timore che la società possa, nella pratica, scoraggiare l’utilizzo dei vantaggi del DMA.
Questa affermazione arriva sulla scia di un intenso esame diretto alla conformità di Apple con il Digital Markets Act. Mentre l’azienda ha iniziato a consentire app store alternativi sulla sua piattaforma iOS, in linea con i nuovi mandati, ha introdotto un modello tariffario rivisto. I critici sostengono che questo cambiamento probabilmente dissuaderà gli sviluppatori dall’offrire le loro applicazioni attraverso canali diversi dall’App Store di Apple.
Crediti immagine: Kerem Gülen/Metà viaggio