Microsoft ha deciso di rinunciare al suo posto di osservatore nel consiglio di amministrazione di OpenAI in risposta al crescente controllo normativo in Europa e negli Stati Uniti in merito all’intelligenza artificiale generativa.
Qual è il motivo alla base della decisione di Microsoft?
In un lettera inviata martedì, il vice consigliere generale di Microsoft Keith Dolliver ha spiegato a OpenAI che la posizione di osservatore è stata utile, fornendo preziose informazioni sulle attività del consiglio senza comprometterne l’indipendenza. Tuttavia, Dolliver ha osservato che il posto non era più necessario a causa dei notevoli progressi compiuti dal consiglio di OpenAI di recente formazione. “Negli ultimi otto mesi abbiamo assistito a notevoli progressi da parte del consiglio di recente formazione e siamo fiduciosi nella direzione dell’azienda. Considerato tutto ciò, non crediamo più che il nostro ruolo limitato di osservatore sia necessario”, ha scritto Dolliver.

Preoccupazioni normative
La decisione arriva nel bel mezzo di indagini normative in corso da parte della Commissione Europea, che sta esaminando la relazione tra i principali attori del mercato digitale e gli sviluppatori di AI generativa. La partnership Microsoft-OpenAI è stata un punto focale di questo esame. A gennaio, la Commissione ha indicato che stava esaminando accordi tra grandi aziende tecnologiche e sviluppatori di AI, evidenziando in particolare la collaborazione Microsoft-OpenAI.
A giugno, le autorità di regolamentazione antitrust dell’UE hanno annunciato che avrebbero cercato ulteriori pareri di terze parti sull’accordo. Sebbene Microsoft non abbia il controllo su OpenAI, il suo sostanziale investimento e ruolo di osservatore hanno sollevato preoccupazioni sulla sua influenza sulla startup di IA.
Microsoft ha assunto il posto di osservatore senza diritto di voto nel consiglio di amministrazione di OpenAI a novembre dell’anno scorso, durante un periodo turbolento per la startup. Questa mossa ha seguito la licenziamento e successiva riassunzione del CEO di OpenAI Sam Altman. All’epoca, Altman espresse fiducia nella partnership con Microsoft, sottolineando che il ruolo di osservatore senza diritto di voto avrebbe aiutato a mantenere la governance di OpenAI, beneficiando al contempo delle intuizioni strategiche di Microsoft. Altman affermò: “OpenAI ha chiaramente fatto la scelta giusta di collaborare con Microsoft e sono entusiasta che il nostro nuovo consiglio li includerà come osservatori senza diritto di voto”.
L’investimento di Microsoft in OpenAI è cresciuto fino a 13 miliardi di dollari, rendendolo un attore chiave nello sviluppo di modelli di intelligenza artificiale di base. Nonostante questo investimento, il posto di osservatore ha consentito a Microsoft di partecipare alle riunioni del consiglio e di accedere a informazioni riservate senza avere diritto di voto su decisioni critiche.

Risposta da OpenAI
Un portavoce di OpenAI ha riconosciuto la decisione di Microsoft e ha detto che l’azienda avrebbe stabilito un nuovo approccio al coinvolgimento degli stakeholder. Ciò include riunioni regolari con partner strategici come Microsoft e Apple, nonché investitori come Thrive Capital e Khosla Ventures.
Indagini antitrust
Il panorama normativo varia tra le regioni. Mentre l’UE ha dichiarato che la partnership Microsoft-OpenAI non rientra nelle norme di fusione del blocco, continuerà a esaminare attentamente le clausole di esclusività nel loro accordo. Nel frattempo, le autorità antitrust britanniche e statunitensi rimangono preoccupate per l’influenza di Microsoft su OpenAI e le sue implicazioni per la concorrenza di mercato.
Sia Microsoft che OpenAI stanno lavorando per risolvere queste preoccupazioni normative dimostrando la loro indipendenza ed espandendo le loro offerte di IA. Microsoft è particolarmente concentrata sulla vendita di tecnologia IA a clienti aziendali e sull’integrazione delle capacità IA nella sua piattaforma Azure. Inoltre, Microsoft ha recentemente assunto il CEO di Inflection per guidare la sua divisione IA consumer, segnalando una mossa strategica per diversificare oltre la sua partnership con OpenAI.
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