Il 10 agosto 2024, la campagna presidenziale di Donald Trump per il 2024 ha confermato pubblicamente di essere stata hackerata. La campagna ha attribuito la violazione ad attori informatici iraniani, a seguito di un rapporto da Microsoft che ha evidenziato l’aumento dell’attività online iraniana rivolta a entità politiche statunitensi. Questa conferma è arrivata dopo che Politico segnalato ricezione di documenti sensibili dalla campagna di Trump tramite una fonte anonima.
Spiegazione dell’hacking della campagna di Trump
L’hacking della campagna di Trump è stato inizialmente scoperto quando Politico ha ricevuto email anonime contenenti documenti interni della campagna di Trump. Questi documenti includevano informazioni sensibili sul candidato vicepresidente di Trump, il senatore dell’Ohio JD Vance, e altri materiali della campagna. Ecco una rapida occhiata a tutto:
- Un documento completo di 271 pagine che descrive nel dettaglio il curriculum e le dichiarazioni pubbliche di JD Vance, che era stato preso in considerazione per la nomina a vicepresidente.
- Documenti relativi ad altri potenziali candidati per la carica di vicepresidente, come il senatore della Florida Marco Rubio. Questi documenti probabilmente contengono:
- Comunicazioni e discussioni tra lo staff della campagna.
- Vari documenti legali relativi alla campagna.
I documenti trapelati sulla campagna elettorale di Trump comprendono un’ampia gamma di materiali, da approfondimenti strategici e operativi a informazioni personali e legali sensibili. La fuga di notizie di Trump include ricerche dettagliate sul candidato vicepresidente, comunicazioni interne e documenti legali, tutti elementi che rappresentano una violazione significativa della sicurezza della campagna e potrebbero avere varie implicazioni per la corsa presidenziale in corso.

La campagna di Trump ha confermato la violazione in una dichiarazione del portavoce Steven Cheung. La campagna ha descritto l’hacking come un incidente di sicurezza significativo, sottolineando che i documenti sono stati ottenuti illegalmente da fonti straniere ostili agli Stati Uniti, nominando specificamente l’Iran. Cheung ha collegato l’hacking a un rapporto Microsoft che indicava che gli hacker iraniani avevano preso di mira un funzionario di alto rango all’interno della campagna presidenziale degli Stati Uniti tramite un attacco di phishing nel giugno 2024. Questo attacco ha coinciso con la tempistica della selezione da parte di Trump del suo candidato vicepresidente.
L’identità dell’hacker e la portata completa delle informazioni compromesse sono ancora sotto inchiesta. La campagna di Trump non ha fornito ulteriori dettagli sulle prove a sostegno del coinvolgimento dell’Iran o di una potenziale collaborazione con Microsoft o le forze dell’ordine.
Preparati per altro
Ex funzionari ed esperti di sicurezza informatica stanno avvisando che il recente hack della campagna 2024 di Donald Trump potrebbe essere l’inizio di altri attacchi informatici in vista delle elezioni di novembre. L’hack della campagna di Trump, attribuito ad hacker iraniani, riecheggia gli attacchi russi del 2016 alla campagna di Hillary Clinton.
Credito immagine in evidenza: Donald Trump è il presidente degli Stati Uniti.