La causa per morte ingiusta della Disney è stata intentata da Jeffrey Piccolo dopo che sua moglie, Kanokporn Tangsuan, è morta a causa di una grave reazione allergica in seguito a un pasto al Raglan Road Irish Pub a Disney Springs, parte del Walt Disney World Resort in Florida. La causa sostiene che il ristorante non è riuscito a proteggere adeguatamente Tangsuan, che aveva allergie note a latticini e noci, portando alla sua morte prematura nonostante gli sforzi per evitare gli allergeni.
Potreste chiedervi cosa c’entra Disney+ con questo caso. Per capirlo, esploriamo la strategia difensiva di Disney, che ruota attorno a due punti principali: i termini dell’abbonamento Disney+ sottoscritto da Piccolo nel 2019 e le condizioni legate al suo acquisto online dei biglietti per Epcot.
Causa per omicidio colposo della Disney: fai attenzione a cosa hai firmato
Il primo argomento della Disney si basa su un Disney+ abbonamento di prova gratuito a cui Piccolo si è iscritto nel 2019. Quando si è iscritto, ha accettato termini e condizioni che includevano una clausola che richiedeva che tutte le controversie con Disney fossero risolte tramite arbitrato anziché andare in tribunale. Disney sostiene che questo accordo si applica non solo ai problemi di Disney+, ma a qualsiasi controversia che coinvolga Disney o le sue affiliate.
Il team legale della Disney ritiene che, spostando il caso in arbitrato, si possano evitare l’imprevedibilità e i potenziali costi di un processo con giuria. Sostengono che questa clausola arbitrale dovrebbe coprire la richiesta di risarcimento per morte ingiusta, anche se riguarda un incidente in un parco Disney, non direttamente correlato al servizio Disney+.
L’acquisto del biglietto Epcot
Disney sta anche usando i termini associati all’acquisto di biglietti per Epcot da parte di Piccolo come parte della propria difesa. Quando Piccolo ha acquistato questi biglietti online, ha accettato termini che includevano limiti alla responsabilità di Disney e richiedevano che le controversie fossero risolte tramite arbitrato. Gli avvocati di Disney sostengono che questo accordo protegge ulteriormente la società da azioni legali in tribunale e dovrebbe essere gestito tramite arbitrato.
Perché la Disney avanza queste argomentazioni?
La strategia di difesa per la causa per morte ingiusta della Disney è incentrata sull’applicazione di questi contratti per limitare i rischi legali. L’arbitrato è spesso visto come un modo più rapido e meno costoso per risolvere le controversie rispetto a un processo in tribunale. Insistendo sull’arbitrato, la Disney spera di controllare come viene gestito il caso e potenzialmente evitare di pagare ingenti danni che potrebbero derivare da un processo con giuria.
Il team legale della Disney sostiene che, nonostante gli accordi di arbitrato siano stati stipulati in contesti estranei all’incidente al ristorante, sono comunque validi dal punto di vista legale a causa del linguaggio generico utilizzato negli accordi. Stanno cercando di impedire che la causa vada avanti in tribunale per ridurre al minimo l’esposizione legale dell’azienda.
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Controversia legale
Queste argomentazioni hanno scatenato l’indignazione del team legale di Piccolo, che ha definito la posizione della Disney “assurda” e “oltraggiosamente irragionevole”. Sostengono che il tentativo della Disney di collegare una richiesta di morte ingiusta a un abbonamento a un servizio di streaming è un eccesso che mina le tutele legali di base per i consumatori.
“Disney sta essenzialmente cercando di impedire a uno qualsiasi dei suoi 150 milioni di abbonati Disney+ di portarli in tribunale, indipendentemente dalla natura del reclamo”, ha affermato l’avvocato di Piccolo, Brian Denney, nei documenti del tribunale.
La causa per omicidio colposo intentata dalla Disney chiede un risarcimento danni per oltre 50.000 dollari ai sensi del Wrongful Death Act della Florida, tra cui il risarcimento per il dolore e la sofferenza mentale, la perdita di compagnia e le spese funerarie.

L’impatto più ampio
Questo caso ha catturato l’attenzione di esperti legali e difensori dei consumatori. Se la tesi della Disney prevale, potrebbe creare un precedente che consente alle aziende di limitare le opzioni legali dei consumatori tramite accordi di servizio apparentemente non correlati. Per ora, l’esito rimane incerto, ma il caso evidenzia le complessità e le potenziali insidie delle clausole in piccolo negli accordi utente.
Mentre si sviluppa la causa per omicidio colposo intentata dalla Disney, ciò serve a ricordare ai consumatori di essere vigili riguardo agli accordi che firmano, anche quando si abbonano a qualcosa di apparentemente innocuo come un servizio di streaming.
Questa storia è ancora in corso e l’esito finale potrebbe avere conseguenze di vasta portata sul modo in cui le aziende gestiscono le controversie legali nell’era digitale.
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