La Corte Suprema del Brasile ha compiuto una mossa decisiva per limitare l’accesso a X, precedentemente noto come Twitter, in seguito alla sfida del proprietario Elon Musk agli ordini del tribunale. Un collegio di cinque giudici ha confermato la sentenza emessa dal giudice Alexandre de Moraes, che in precedenza aveva ordinato l’Agenzia nazionale delle telecomunicazioni (Anatel) per implementare il divieto. La direttiva è arrivata dopo che Musk si è rifiutato di bloccare alcuni account e non è riuscito a nominare un rappresentante legale in Brasile.
La sentenza, ora sostenuta dai giudici Cristiano Zanin, Flávio Dino, Cármen Lúcia e Luiz Fux, sottolinea la posizione rigorosa del Brasile in merito al rispetto del suo sistema legale. Mentre il giudice Fux ha espresso preoccupazioni circa l’imposizione di multe agli utenti che aggirano il divieto tramite VPN, ha concordato che le sanzioni dovrebbero essere riservate a coloro che diffondono contenuti criminali, come messaggi filo-nazisti o fascisti.
Con l’entrata in vigore del divieto, le piattaforme rivali hanno assistito a un’ondata di utenti brasiliani che migrano verso i loro servizi. Poder360, un’agenzia di stampa brasiliana, ha annunciato che gestirà il suo account X dal Portogallo per aderire all’ordine giudiziario.
SpaceX non seguirà la decisione del tribunale
Il servizio internet satellitare di SpaceX, Starlink, ha informato Anatel che non applicherà il divieto finché la corte non rilascerà i suoi beni congelati. Il giudice de Moraes ha impedito a Starlink di condurre transazioni finanziarie in Brasile, mentre la corte cerca di recuperare 3 milioni di dollari di multe imposte a X. Nonostante il divieto, X rimane accessibile in Brasile tramite Starlink, evidenziando la tensione in corso tra le aziende di Musk e le autorità brasiliane.
La Corte Suprema brasiliana ha intensificato le sue azioni contro X, con i provider Internet e gli app store a cui è stata data una scadenza rigorosa del 4 settembre per bloccare l’accesso alla piattaforma, secondo un Potere360 report. A partire da domenica sera, X era diventato in gran parte inaccessibile in tutto il paese, lasciando solo VPN e Starlink, il servizio Internet satellitare gestito da Elon Musk, come opzioni valide per l’accesso, sebbene l’utilizzo di una VPN potrebbe comportare gravi sanzioni.
Starlink, tuttavia, ha resistito al rispetto degli ordini della corte, citando il congelamento dei suoi beni come barriera. Il presidente dell’agenzia di telecomunicazioni brasiliana, Anatel, ha confermato che Starlink si è rifiutata di far rispettare il divieto finché i suoi conti bancari locali non fossero stati sbloccati. Questa resistenza ha messo Starlink, una sussidiaria di SpaceX, direttamente nel mirino del giudice Alexandre de Moraes, che è stato assertivo nei suoi sforzi per frenare l’incitamento all’odio e la disinformazione su X. De Moraes ha bloccato i conti di Starlink nel tentativo di recuperare 3 milioni di dollari di multe imposte a X per inosservanza delle sue direttive, secondo Il New York Times.
Musk, che afferma di possedere il 40 percento di SpaceX, ha condannato il congelamento dei beni di Starlink come “illegale”, sostenendo che X e SpaceX operano come entità distinte. Nonostante ciò, la corte ha respinto la petizione di Starlink per sbloccare i suoi fondi. In risposta, Starlink si è impegnata a fornire Internet gratuito ai suoi circa 250.000 clienti brasiliani, una parte significativa dei quali si trova in regioni remote e comunità indigene in Amazzonia.
La situazione di stallo potrebbe aggravarsi ulteriormente se Starlink continuasse a sfidare gli ordini della corte. Il Brasile potrebbe revocare la licenza operativa di Starlink e, se il servizio persistesse dopo la revoca, le autorità potrebbero ricorrere al sequestro delle apparecchiature dalle 23 stazioni di terra che supportano le connessioni satellitari di Starlink. Queste apparecchiature sono fondamentali per mantenere la qualità del servizio, in particolare nelle aree sottoservite del Brasile.
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