Apple sta affrontando una causa da parte di vittime di abusi sessuali su minori per non aver implementato un sistema per rilevare materiale di abuso sessuale su minori (CSAM) su iCloud secondo Il New York Times. La causa chiede oltre 1,2 miliardi di dollari di danni per circa 2.680 persone, riflettendo la presunta negligenza nel proteggere gli utenti da eventuali danni.
Apple ha fatto causa per 1,2 miliardi di dollari per il mancato rilevamento di materiale pedopornografico
Nel 2021, Apple ha annunciato la sua intenzione di introdurre a CSAM strumento di rilevamento destinato a scansionare iCloud alla ricerca di immagini abusive e allertare il Centro nazionale per i bambini scomparsi e sfruttati. Questa iniziativa mirava a combattere efficacemente lo sfruttamento minorile. Tuttavia, a seguito di una forte reazione alle preoccupazioni sulla privacy, Apple ha abbandonato il progetto, lasciando gli accusati senza protezione e gli abusi in corso irrisolti.
La causa è stata intentata nel nord della California e afferma che Apple “non è riuscita a implementare tali progetti o ad adottare misure per rilevare e limitare” i materiali pedopornografici sui suoi dispositivi. La denuncia include le esperienze di una donna di 27 anni, la quale ha dichiarato di ricevere ancora avvisi delle forze dell’ordine riguardanti la condivisione online delle sue immagini, scattate quando era bambina. La causa sottolinea il tumulto emotivo che le vittime sopportano mentre questi materiali circolano incontrollati.
“Il materiale pedopornografico è ripugnante e siamo impegnati a combattere il modo in cui i predatori mettono a rischio i bambini. Stiamo innovando urgentemente e attivamente per combattere questi crimini senza compromettere la sicurezza e la privacy di tutti i nostri utenti. Funzionalità come Communication Safety, ad esempio, avvisano i bambini quando ricevono o tentano di inviare contenuti che contengono nudità per contribuire a spezzare la catena di coercizione che porta all’abuso sessuale sui minori. Rimaniamo profondamente concentrati sulla creazione di protezioni che aiutino a prevenire la diffusione di materiale pedopornografico prima che inizi”, ha dichiarato il portavoce di Apple Fred Sainz. Impegnarsi.
In risposta, Apple ha affermato il proprio impegno nella lotta agli abusi sessuali sui minori, dando priorità alla privacy degli utenti. Il portavoce Fred Sainz ha osservato: “Il materiale pedopornografico è ripugnante e siamo impegnati a combattere il modo in cui i predatori mettono a rischio i bambini”. Ha fatto riferimento a misure esistenti come la Sicurezza della comunicazione, che mette in guardia i bambini dal condividere contenuti espliciti.
Nonostante questi sforzi, Apple ha recentemente dovuto affrontare ulteriori controlli quando la Società Nazionale per la Prevenzione della Crudeltà verso i Bambini del Regno Unito ha accusato la società di sottostimare i materiali pedopornografici presenti sulle sue piattaforme. Ciò si aggiunge alla crescente pressione sulle strategie di Apple per gestire questo problema in modo efficace.
Credito immagine in primo piano: Niels Kehl/Unsplash