A partire da oggi, Spotify ha lanciato il suo Programma Partner negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Canada e in Australia, consentendo ai creatori di guadagnare in base al coinvolgimento degli abbonati paganti, in modo simile ai modelli utilizzati da YouTube. Dal suo annuncio il mese scorso, quasi il 60% degli spettacoli e delle reti ammissibili si è iscritto al programma.
Spotify lancia il Programma Partner per i creatori nei mercati chiave
Con oltre 640 milioni di utenti e più di 250 milioni di abbonati, Spotify mira a creare continuamente nuove offerte per i creatori per far crescere il proprio pubblico e monetizzare i contenuti. Il nuovo programma offre ai creatori idonei l’accesso a molteplici flussi di entrate, inclusi pagamenti orientati al pubblico derivanti dal coinvolgimento dei video di Spotify Premium e opportunità di monetizzare attraverso annunci in Spotify Free e su tutte le altre piattaforme di podcast.
Questo approccio consente ai creatori di avere maggiore controllo e flessibilità nelle loro strategie di monetizzazione, consentendo loro di affrontare meglio i cambiamenti del settore e mantenere entrate costanti. Gli utenti beneficiano di un’esperienza visiva migliorata e di un catalogo più ampio di podcast video, mentre gli utenti Premium godono di contenuti ininterrotti, poiché gli annunci dinamici tradizionali non interromperanno la riproduzione del video.
Dall’annuncio del Programma partner Spotify il 13 novembre c’è stata una forte risposta da parte dei creatori, con la partecipazione di quasi il 60% degli spettacoli e delle reti idonei. Questo interesse è ulteriormente rafforzato dalla crescente popolarità dei contenuti video sulla piattaforma.
Spotify continua a investire nel miglioramento dell’esperienza visiva degli utenti, consentendo al tempo stesso ai creatori di utilizzare i video per una maggiore scoperta. I clip podcast, introdotti all’evento Now Playing, sono video in formato breve consigliati sulle superfici di Spotify, facilitando la scoperta di nuovi programmi. I dati indicano che queste clip sono più efficaci del 33% rispetto alle anteprime nel convertire gli utenti in ascoltatori coinvolti.
Credito immagine in primo piano: Spotify